2. Ex Hotel C. -INEDITO-

LA STORIA

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Come si può constatare transitando sulla litoranea, la D., una delle più importanti colonie che hanno segnato la storia turistica della città, è stata eccellentemente recuperata e trasformata in un albergo congressuale, dopo gli interventi eseguiti negli anni Ottanta, che ne hanno in gran parte conservato l’originario aspetto esteriore. Una lodevole variazione di rotta rispetto agli anni Sessanta, quando le gloriose testimonianze di un recente passato, erano abbattute  nell’indifferenza, o con il colpevole avallo delle istituzioni.

Questa colonia è riconducibile, al pari di tante altre sorte in zona, al fenomeno diffuso in tutta Europa della costruzione da parte di enti pubblici ed aziende private, di edifici atti ad ospitare istituzioni di carattere sociale ed assistenziale, rivolte soprattutto alle famiglie ed  ai figli dei lavoratori.

Nello specifico la Società D. è un’industria siderurgica all’avanguardia. In questo ambito, la realizzazione nel 1936 della colonia marina elioterapica a pochi passi dal mare ha sempre rappresentato un vanto, com’è ampiamente descritto negli annali della fabbrica.

L’edificio, progettato da un architetto tra i principali professionisti dell’epoca venne inaugurato in pompa magna, secondo i classici stilemi del regime fascista e con ampio risalto della stampa dell’epoca, che sottolineò il fatto che alla “nuova imponente  colonia toccò  l’onore elevatissimo d’essere visitata dal Duce”. Dotata di una superficie di circa 1500 metri quadrati, era circondata da un’area propria che comprendeva oltre 30.000 mq. di spiaggia.

Nel 1940, così come altre colonie, venne requisita dalle autorità, per essere adibita ad ospedale militare. Al termine del secondo conflitto mondiale, la colonia riprese intensamente la propria attività, tanto che dovette essere  ulteriormente ampliata, al fine di poter accogliere un numero crescente di ragazzi. Successivamente, a partire dagli anni Sessanta,  l’avvento del turismo di massa, il boom economico e svariati altri motivi porteranno alla chiusura di numerose colonie su tutto il territorio nazionale. Ma la Colonia D. dopo una ventina d’anni d’abbandono, grazie al suo sapiente recupero per scopi  turistici, si erge  a  testimoniare ancor oggi  una “gloriosa” istituzione che, in un passato non  tanto lontano, ha permesso benefiche cure marine e la “scoperta del mare” ad un gran numero di bambini italiani.

Si arriva così ai giorni nostri, quando la Colonia D. si fa’ conoscere per la qualità e il lusso che contraddistingue l’Hotel C. nato dalle sue ceneri.

2013.. 4 anni dopo la chiusura il ‘quattrostelle’ è in vendita.

«Stiamo lavorando per fare in modo che l’albergo riapra al più presto e nel modo che merita», diceva l’avvocato incaricato dalla famiglia proprietaria di una struttura il cui valore di mercato supera i 10 milioni di euro.

La storia del quattro stelle, negli ultimi anni, è stata travolta dalla mala gestione e dai fallimenti che hanno caratterizzato le società affittuarie dell’immobile. Ora, l’intenzione della famiglia è quella di vendere il bene e affidare l’hotel a chi sappia davvero farlo ripartire. Il problema è che lo stabile necessita di un intervento profondo di manutenzione e adeguamento rispetto agli standard anti-incendio se vorrà ripartire.

LO SHOOTING

Passando sulla litoranea è difficile non scorgere questa mastodontica struttura dismessa, quello che oggi appare come un hotel abbandonato ed in rovina.
Non conoscendo nulla della sua storia fino poco tempo fa’, dopo averlo fotografato ho deciso di interessarmene scoprendo quello che vi ho appena raccontato.
Dopo alcuni mesi di accertamenti, decidiamo di entrare nella struttura attraverso una finestra aperta, convinti del reale abbandono.
Tutto appare in condizioni perfette, nessun segno di effrazioni, di vandalismo o di attività ‘umane’.

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La struttura al primo impatto ci mostra subito la qualità offerta ai clienti. La bellissima sala da pranzo, la hall che si sviluppa come un open-space di tre piani, il bar rifinito di legno pregiato e le stanze adibite ad uso congressi/riunioni ancora intonse.

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Ogni dettaglio sembra pronto per la riapertura, e i pochi anni di abbandono si notano solo dalla leggera patina di polvere che copre tutto.

Proseguendo lo shooting dalla sala da pranzo a piano terra si accede ad una seconda sala per cerimonie al piano sotterraneo con ancora tavoli e sedie ‘ben’ disposti ed ai magazzini (purtroppo inchiavati)

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Purtroppo non siamo riusciti a visitare la palazzina adiacente, che faceva parte della zona per lo staff e i dipendenti, ma non penso avrebbe offerto particolari spunti fotografici.
Così, dopo aver ‘documentato’ minuziosamente il pianterreno ci dedichiamo ai piani superiori, finemente decorati e con moquette ancora degna del rango.
Buona parte delle stanze sono ancora allo stadio di ‘ristrutturazione’ (parlando poi con addetti al settore scopriamo che prima del fallimento era in atto una ristrutturazione radicale dell’immobile) quindi è stato impossibile trovare una stanza in assetto ‘pronto-cliente’.

 

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Il terrazzo che visitiamo all’ultimo piano offre una stupenda vista sulla spiaggia privata e sulle piscine antistanti l’edificio, peccato che nessuno potrà più goderne (sempre dalle fonti quasi-ufficiali sembra che l’hotel verrà smantellato e raso al suolo per volere dei proprietari)

Con la speranza di poter tornare a visitare queste stanze si conclude la visita a questo pezzo di storia dimenticata, con un ultimo sguardo alla sua imponenza, alle piscine ormai vuote, alla spiaggia ormai coperta di sterpaglie.

Buon riposo Colonia D, forse anche per te è giunto il momento di finire tra i libri di storia.

-flickr- Album Completo 

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